E’ un disco da ascoltare con attenzione questo “In assenza del grave”, figlio di una tradizione italiana legata allo stile C.S.I. ed ancora più in particolare a quello che si è sentito con gli Scisma.
Le deliziose intro di chitarra o tastiere (che mi portano alla mente insistentemente gli Stereolab) vengono frantumate da muri sonori che invadono le orecchie, per affondare nel cuore, scavando il solco in cui scorrerà tagliente e meravigliosa la voce di MariaGrazia, che si guarda bene dall’autocelebrarsi, rimanendo sempre semplice nella sua bellezza.br> Molto bello, poi, il duetto di voci in “Madreperla” che conferma il paragone con il gruppo di Paolo Benvegnù, anche se la personalità del sestetto lombardo non lascia spazio a qualsivoglia ‘scimmiottamento’.
A dire il vero non tutto è degno di un commento positivo: “Tributo di sangue”, ultima delle cinque tracce che compongono il dischetto, è decisamente fuori luogo se paragonata alle quattro che la precedono e quindi piccola pecca che non mi permette di segnalare il disco come meritevole della ‘primascelta’, ma vi assicuro che la tentazione è stata forte.
In definitiva, un ottimo lavoro, suonato ed arrangiato come si deve, piacevole, a volte introspettivo, e capace di tenere legato l’orecchio a suoni non nuovi, ma ben ideati. Anche i testi sono degni di nota, ma certamente non reggono la qualità musicale.
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La recensione In assenza del grave (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-08 00:00:00
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