Giungono al terzo disco i Subsonica, la band italiana che forse negli ultimi anni è riuscita a coniugare al meglio l’atteggiamento (e l’approccio) underground con il mondo del mainstream. Questo terzo disco, poi, li conferma capostipiti assoluti - anche se i Casino Royale reclamerebbero a ragione lo scettro - di una stirpe che conta un’interminabile schiera di figliocci, tutti puntualmente incapaci anche solo nel tentativo (inutile) di imitare e rielaborare formule dal dna unico.
Detto questo, “Amorematico” prosegue sugli stessi binari dei primi due album, ma stavolta Casacci e soci si aprono palesemente a certe influenze, soprattutto a quelle d’Oltralpe; basti notare le sonorità di “Dentro i miei vuoti”, “Eva-Eva” e, soprattutto, di “Ieri”, dove in più d’un punto sembra di sentire gli Air dell’ultimo “10.000 hz legend”. In questi tre episodi, infatti, la band si ‘sgancia’ dal classico cliché dell’elettronica, e prova ad arrangiare i pezzi diversamente, mischiando (vago) dub ad atmosfere acustiche. L’esperimento, liberi di crederci, riesce al di là delle più rosee aspettative e, se possibile, smentisce tutte le invidiose malelingue.
Ma non finisce qui, perché i Nostri assestano almeno altri due colpi al posto giusto: prima chiamando i Krisma ad intervenire su “Nuova ossessione” per disturbare musicalmente il pezzo, e poi avvalendosi della collaborazione di Rachid, rapper marocchino che ‘sgrana versi in arabo’ mentre la band struttura le ritmiche con i testa gli schemi dei Prodigy.
Ma ogni traccia, in realtà, ci sembra possa avere lo stesso valore/spessore (artistico e non) di tutte le altre, forse perché il quintetto pesca a piacimento dai generi più disparati e sintetizza brillantemente influenze e stili diversi all’interno del disco. Ciò non significa, come già scritto in precedenza, che la formazione abbia deciso di variare la proposta; anzi, questa è la conferma di un percorso di ricerca e di continua evoluzione che crediamo dovrebbe essere prerogativa di ogni gruppo. Tant’è che la scelta di affidare al dj Roger Rama la manipolazione di quasi la metà dei pezzi dell’album – quelli atmosferici per intenderci - assume un valore simbolico non indifferente, proprio perché testimonia realmente questa precisa volontà.
Vi piacciano o no, questi sono oggi i Subsonica, cinque ragazzi che hanno (e lo avranno ancora per molto, crediamo...) delle cose interessanti da dire.
---
La recensione Amorematico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-16 00:00:00
COMMENTI