Sul fatto che il titolo menta riguardo all'effettiva natura del disco, siamo tutti d'accordo. "Mutandina Sexy Duck" non tratta temi rilassanti, tipo ragazze con le gonne o storie d'amore maliziose. Al primo ascolto, anzi, sembra un esperimento di rito voodo racchiuso per la prima volta in un pacchetto audio. Nei successivi ascolti l'impressione non cambia, ma lascia spazio a dettagli che potrebbero soccombere di fronte a cotanta rabbia. Uno di questi, che poi diventerà manifesto dell'intera opera, è la potentissima voce della cantante Serena Pedullà, che rapisce la nostra quiete, per sempre.
I Viva Santa Claus hanno un piccolo ma fraudolento passato alle spalle, come ad esempio l'apertura di un concerto di Joe Lally, nello scorso settembre, oppure diverse esperienze in altri gruppi. I componenti, infatti, sono Giuseppe Nicotera, batterista degli All The Shit's Holes e Luca Cartolano, chitarra e voce degli Aphorisma.
Se siete come me, rimarrete rapiti da "Curucuma" che è una traccia idealmente alla Ex Otago o dal fatto che il titolo "Johnny Cash è meglio di me" - oltre che accattivante - è anche un'ottima traccia sia dal punto letterario-testuale che da quello sonoro. Nel disco troviamo richiami ai Piet Mondrian in "Nostalgia Carogna", ma anche tracce di tradizione con i due brani in dialetto. Quelli in dialetto sono pezzi irruenti, forse anche troppo, che vengono placati però da tracce come "Floating Cake", ma che sanno comunque lasciare il segno.
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