Popmatica
Anche Beethoven è Pop 2011 - Pop

Anche Beethoven è Pop

Idee chiare a partire dal nome e dal titolo. Volevano fare un disco pop, e l'hanno fatto.

Cantate con me: “trovati un posto tra i miei libri accatastati vecchi dischi impolverati e ritagli che poi non ho letto mai siamo anche ciò che abbiamo perso ma vedrai arriverà l'estate anche per noi”. Se non sapete di cosa sto parlando, ascoltate “L'estate per noi”. Una volta sola basta per ritrovarvi anche voi a cantare quel ritornello coi libri accatastati e i dischi impolverati che è proprio un signor ritornello, i 30 secondi che ti fanno dire che sì, i Popmatica hanno raggiunto il loro obiettivo: fare del pop.

Se l'album fosse tutto come quei perfetti 30 secondi, avremmo davvero trovato il perfetto gruppo pop (anzi Pop, con la maiuscola) che mancava. Ma così non è, peccato. Così non è perché, a dispetto dei proclami, loro provano anche a fare rock, ma non gli riesce così bene, e di conseguenza altri ritornelli potenzialmente superpop si perdono un po' fra lungaggini strumentali abbastanza datate e ribellismo decisamente poco incisivo, come per “La fabbrica” e la sua denuncia della società dello spettacolo sentita mille volte, di cui si poteva fare a meno.

Però, come dicono in “Meglio sbagliare”, “meglio sbagliare che non fare nulla per non apparire banale” e i Popmatica qualcosa l'hanno fatto: un disco che, al netto degli errori, resta nel complesso ben fatto – i Velvet alla produzione si sentono e fanno il loro dovere – che non lascia il segno, ma un paio di canzoni da cantare con la spazzola a mo' di microfono sì (“Se Dio fossi io” e “Meglio sbagliare”, per esempio). E non è questo il pop?

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.