Picchiano duro a colpi di noise, ma i Maraiton non riescono a essere incisivi fino in fondo
Un picchiaduro strumentale. Un continuo martellare. Un malmenare a colpi di noise i nostri timpani, cercando di rendere più efficace l'impatto sonoro con l'aggiunta di testi interessanti, curiosi, divertenti. Questo è "Papa" dei Maraiton. Formazione "classicamente atipica" composta da due voci, due bassi e batteria. I pezzi sono corti, veloci. Nove pugni ben assestati che non uccidono, ma di certo ti lasciano stramazzato al tappeto per l'intera durata del cd. Poco meno di mezz'ora. Il primo ascolto infatti è convincente. Una vera botta. Dal secondo riusciamo già a difenderci, a schivarne qualche attacco. Con il terzo ascolto purtroppo, si diventa quasi immuni alle mazzate inferte.
Non che le tracce non siano "persuasive", anzi, sono senz'altro di qualità, ma, continuando con la riproduzione dei brani, alcuni agglomerati sonori rimangono proprio indigesti e al contempo facilmente codificabili. Musicalmente, diventano abbastanza innocui. Specialmente quando la sperimentazione cede il passo all'inesperienza e alla confusione ingiustificata. Per quanto sia noise o rock di derivazione pesante, si tratta comunque di un prodotto pop e il "rumore" dovrebbe quindi risultare funzionale. La lezione di One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori non è stata recepita totalmente. I Maraiton infatti, pur ispirandosi alle due band di Pierpaolo Capovilla, non sono riusciti a trarne l'essenza.
Ad ogni modo, "Papa" è una discreta prova. Non incisiva fino in fondo. Sicuramente verrà apprezzata dagli appassionati del genere, i quali troveranno incluse nel "pacchetto" anche nozioni dei Fluxus di "Lacrime di sangue", dei Jesus Lizard ed echi dei Fugazi.
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La recensione PAPA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-30 00:00:00
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