Tra le altre cose, il 2011 pareva essere l'anno in cui Mauro Ermanno Giovanardi avrebbe dato l'addio ai La Crus e sarebbe trionfalmente partito con la propria carriera solista. Fatti accaduti, visto il commiato dal nome dello storico gruppo e il successo ottenuto da "Io confesso", senza dubbio tra i brani più trasmessi in radio quest'anno. Quello che forse non si era calcolato, era il fatto che oltre a Giovanardi qualcun altro avrebbe abbandonato l'esperienza La Crus. Quel qualcuno è Cesare Malfatti, che si propone oggi con un disco di undici tracce in cui butta un ponte su quello che sarà il suo futuro da musicista. Un album ascoltabile sul suo blog e disponibile in versione fisica - rigorosamente su richiesta e con copia personalizzata.
L'esperienza di Sanremo come spartiacque? Più o meno, visto che i testi dei brani sono di Alessandro Cremonesi, ovvero il terzo La Crus, il membro invisibile del gruppo. Sarà per questo, ma la prima traccia (sibillino titolo "Posso fare a meno") sembra un brano del gruppo milanese meno la voce di Giò. Un meno pesante, capace da solo di cambiare l'atmosfera. Esorcizzato il cambiamento, il resto del disco procede con personalità sempre maggiore. Malfatti punta al sodo: canzoni minimali, dove ogni cosa, dalla chitarra alla voce alle ritmiche, è in punta di piedi e trattenuto. Tra alluvioni di citazioni ("Andate via", che tira in mezzo un secolo di letteratura) e pezzi dedicati alla propria città ("Fermati Milano"), il disco procede con grande coerenza e compattezza, riuscendo a coinvolgere nell'ascolto.
Volendo giocare di metafora, questo lavoro di Malfatti è come un torrentello che scorre educato e regolare. Un suono costante e rifinito, che rischia però di cullare eccessivamente. Se presi uno a uno, i pezzi dimostrano eleganza e consapevolezza autorale, ma ascoltati in infilata finiscono per sovrapporsi e stancare. La qualità non si discute: la somma del tutto, però, finisce per essere inferiore al livello delle singole parti. Poco male: avendo alle spalle vent'anni di musica di grande valore, per Malfatti è solo questione di trovare con precisione il proprio posto.
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-24 00:00:00
COMMENTI (4)
a mio gusto... alcuni pezzi davvero ottimi, alcuni un po'... malfatti.
d'accordo con marco che l'insieme delle parti valga meno delle parti singole.
Il disco è molto carino, "sembra quasi felicità" è proprio un gran bel pezzo!
Bravo Cesare.
Bello!
Grazie Marco terrò conto delle tue impressioni al prossimo album..