Libera improvvisazione è la parola d’ordine per i Suck and Spit. Meglio sarebbe scrivere: libera improvvisazione di matrice noise\rock.
Il progetto, infatti, è frutto di una collaborazione fra Michele Maglio e Francesco (batterista nei Cut), coadiuvati da Ukif (negli Zero Tollerance For Silence altro gruppo in cui milita Michele). Chitarra basso e batteria che vanno avanti per cinque pezzi, indipendentemente e, a volte, incontrandosi. E’ una pratica abbastanza comune riunirsi, suonare e aspettare che venga fuori qualcosa di buono. Jam-session, seduta di libera improvvisazione o organizzazione del pezzo. Comunque si voglia chiamare, questa secondo me è la parte creativa del lavoro.
E’ un gioco di tessere. Scambiarle, farle collidere, incastrarle. Quello che si farebbe con un puzzle. I pezzi in questo caso sono riff, fill, assoli, reiterazioni e timbriche. Il concetto è abbastanza in sintonia con il mio modo di pensare. Mi piace. Ma sono cosciente del fatto che spesso chi rimane più affascinato dal prodotto finale è l’esecutore stesso. Come in una sorta di autoanalisi può essere una possibilità di conoscersi meglio.
A volte si risulta antipatici a se stessi. Altre si può risultare interessanti addirittura ad esterni (al proprio corpo intendo).
Nel cd in questione più che altro questo succede con “Spit on” e “Peal” dove si intravedono strutture. In “Spit on” forme sonore composte da frammenti riproposti ciclicamente, mentre micro-variazioni si avvertono sempre e comunque. Chitarra noise e basso e batteria centrifugati insieme. Incedere monoforma e vago crescendo dissonante che lentamente si trasforma in altro.
Rumore di uno sciacquone e chitarra come degli Helmet acustici per “Peal”, mentre la ritmica dà sostegno. Questa è la parte comunicativa del lavoro.
Il resto é decisamente meno attraente. Come precedentemente detto, una sorta di autoanalisi.
E non sempre si ha voglia di andare a vedere dentro le teste degli altri.
Ci fossero state maggiori informazioni, foto, qualcosa insomma. Solo qualcosa di più della mezza pagina di presentazione e del cd.
Me ne vado a guardare la tv ora… ho scoperto un bel canale morto…veramente dovreste provare.
Aaahhh… la comunicazione.
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La recensione Spittle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-20 00:00:00
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