Brusco Fino all'alba 2011 -

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Forse quello dei due volumi in inglese "Take Off" era un esperimento, una parentesi. O più semplicemente questo è un momento in cui le cose su cui Brusco vuole farci riflettere sono più importanti e vanno dette facili, forte e chiaro, nel modo che alla fine conosce meglio. Fatto sta che ora che è riatterrato dopo due decolli tutto è come prima. "Fino all'alba" si fa ascoltare col sorriso, certe volte proprio ridendo, possibilmente ballando, ma soprattutto riempiendo l'estate. Il Brusco è l'artista dell'estate, ci spinge contro il caldo e ci dà i compiti delle vacanze: non smettere di pensare di fare qualcosa per cambiare le tante schifezze che nonostante tutto ci sono ancora in giro. A sentire i dischi del Brusco uno dietro l'altro sembra che niente o troppo poco sia cambiato. Intorno a noi e un po' anche nella sua musica. Che non è detto sia poi un male, per la sua musica. Lui è così e i ritmi sono quelli del Brusco più noto.

Il dancehall sembra addolcito, come se continuasse a sperimentare col suo lato più tenero e ha le sue due o tre voci che dosa e usa come facce diverse dello stesso Brusco: incazzato, romantico, divertito o innamorato. Ha principi sanissimi e purissimi e "Fino all'alba" deve contenerli tutti, schiacciati dentro canzoni come "Intolleranza" o "Sono solo un uomo". Con l'amico Ulisse ospite di "Più mi buttano giù e più risorgo" raddoppia la dose. Ci sono l'uguaglianza e l'amore, due belle canzoni d'amore, ma c'è anche la title track, tutto quello che si deve fare "Fino all'alba" sulla spiaggia per fare festa. Altrimenti che artista dell'estate è?

Eppure i testi sono densi, quasi pesanti. Storie di relazioni con gente che ha "Meno della tua età", un elenco di falsità e uno con i buoni propositi. Ironizza e sfotte, bene. Ma la cover de "I Tre porcellini" che racconta la storia di Berlusconi Mora e Fede mette una gran tristezza. Un ascolto per me è sufficiente. Lo sguardo ironico del Brusco sul mondo cattura di tutto, forse anche troppo. Ma è vero e sincero e va bene anche così. Impegnato e intimo, questo disco parla molto più di quanto suoni.

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La recensione Fino all'alba di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-21 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • utente0 13 anni fa Rispondi

    Dai non male.!Disco estivo divertente.!

  • ansietta 13 anni fa Rispondi

    adoro quest'uomo!
    Brusco sei il numero 1...
    Sarà la colonna sonora della mia estate:):):)