The ex KGB I Putìn 2011 -

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Virgin Radio trasmette ogni giorno brani dei Red Hot Chili Peppers. Eppure, se devo pensare a un gruppo fuori dallo spirito dei tempi, proprio loro mi vengono in mente. Così come il loro genere, il crossover funky/rock/hip hop/metal anni '90 che annoverava tra le sue fila anche Fishbone, Living Colour e Primus. Dato il successo delle date italiane di questi ultimi (bollitissimi), evidentemente devo essere tra i pochi snob a pensarla così.

Tralasciando il fatto che me ne vanto, vi informo che i veneti The Ex KGB sono invece convinti estimatori del genere. Questo loro album d'esordio è una prova di forza muscolare con basso e batteria in primo piano. La lezione dei Primus e dei RHCP è onnipresente: in "It Never Stops" le chitarre al contrario addirittura ricordano quelle (e non altre) di John Frusciante in "Give It Away". Altrove, come in "Do You Want To Know", il cantato a tratti ricorda il David Byrne dei tempi d'oro: sarà una casualità?

Il disco scorre in fretta: ad ascoltarlo e riascoltarlo non trovo un brano che spicchi sugli altri, ma forse sarà colpa mia, che sono disamorato del genere. A tutti i nostalgici che sono andati a vedere i Primus, The Ex KGB possono piacere e parecchio, però. Un'ultima info: il titolo è un gioco di parole basato sulla lontana origine vicentina di Putin. "I Putìn", a Vicenza, significa "i bambini piccoli", con sfumatura di tenerezza. Tranquilli, proprio quella che non trovate nell'incedere da carro armato della band.

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La recensione I Putìn di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-05 00:00:00

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