C'ho il taccuino in fiamme. Ché avrò iniziato, cancellato, riscritto, cesellato e ancora poi ricancellato questa rece già una decina di volte. Niet, niente da fare, non ci riesco proprio. E i dischi così mi fanno sempre questo effetto. Così, come questo esordio / sputo in terra / manciata di canzoni, dei Do Nascimiento. Scrivere i soliti manierismi da osteria dell'urlo mi sembrava scontato e inopportuno. Ho desistito allora. E alla fine ho preferito previlegiare lo stesso approccio che i Do Nascimiento hanno in questi 15 minuti scarsi di musica. Loro che vengono da Genova e (probabilmente) non hanno le braccia corte. E sono di quelli con cui passeresti volentieri serate a bere vino da due soldi, che le cazzate faranno il resto poi.
Dritti al punto, ci sono sette schegge di emocore martirizzate dentro una sala prove. In presa diretta, col 'buona la prima', lo screamo, le outtakes che aumentano il senso di artigianato DIY. Tutto lì, tutto scaricabile in free download e a breve dentro i nastri di una MC fuori per i tipi Two Two Cat Bad Tapes e (Vita di) Legno.
Non si inventano niente di nuovo i Do Nascimiento. Questi sette pezzi li avrebbe potuti tranquillamente scrivere 10 anni fa una qualsiasi band con le chitarre in delay, gli occhi a terra e l'anima come un tatuaggio che hai paura a mostrare. Però di dischi così ce n'è sempre bisogno. Ti arrivano addosso in un mattino di inizio luglio e ti trovi inaspettatamente a fare i conti con un paio di robe che avevi lasciato in sospeso. Sono terapeutici. Sarà per frasi come "sussurrarti i miei segreti e tu con indifferenza e con il volume al massimo" o "stare quassù, non è avere il pieno controllo di un precario equilibrio" (e avrei potuto continuare copiaincollandovi tutti i testi).
Non si inventano niente di nuovo i Do Nascimiento. Per questo troverete scritte qui e altrove, un mucchio di cose che altro non sono che riciclaggio estremo, reviviscenze di vecchi dischi, sensazioni e ricordi che non si ha il coraggio necessario a cestinare. Ma probabilmente è una fortuna, una nota di merito, perché la natura della roba che ti lascia fermo a rimuginare le stesse parole è quella che non ti ha mai deluso. E se c'è una cosa necessaria che rimane da dire, è che di dischi così belli & spontanei & essenziali ce n'è sempre bisogno.
---
La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-04 00:00:00
COMMENTI (4)
la fighezza
la bellezza
Che bravi!
Che bomba
Dovremmo ascoltare più spesso gli oggetti che abbiamo attorno mentre guardiamo le recensioni.