Greyscale Pietà anima e corpo (single) 2001 - Rock, Noise, Indie

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La recensione di questo cd rappresenta per me quasi un caso di coscienza. Ho infatti passato tanti anni a sparlare degli imitatori di Marlene Kuntz e Sonic Youth, quand’anche non sparlavo dei modelli originali, che non mi sembra vero di ritrovarmi ora a parlare bene (o, per meglio dire, benino) di un gruppo chiaramente epigono dei suddetti. Può essere questo un segno che la musica è buona o cattiva indipendentemente dal genere. Ma può anche essere una drammatica constatazione di come sia una sciarada del destino riuscire ad avere una buona recensione su una rivista musicale.

Due soli brani per questi Greyscale in un agile cd-single che mostra tutte le loro qualità. Il primo pezzo, “Pietà anima e corpo”, è praticamente una canzone apocrifa dei Marlene Kuntz, ma sfoggia una brillantezza che il gruppo piemontese ha scordato da tempo, nonché interessanti dilatazioni rumoriste che rimandano alla neo-psichedelia di gruppi come i Bardo Pond. Il secondo brano, “Venere”, sembra invece una cover della band di Thruston Moore: lo stesso incedere, le stesse dissonanze - ma anche in questo caso sto pensando ai migliori Sonic Youth.

Insomma la morale di questa recensione potrebbe essere che non importa quel che fai, ma importa farlo bene. Lezione questa che molti gruppi di rock italiano dovrebbero tenere a mente.

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La recensione Pietà anima e corpo (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-27 00:00:00

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