Metti che sei uno che fino all'altro giorno ha fatto musica concreta, ovvero musica che pensa il suono in tutte le sue sfaccettature, rumore compreso, e inserita in un ambiente, quindi musica che non si serve di strumenti. E metti che quindi sei un non musicista. E che come il più famoso dei non musicisti, Brian Eno, vuoi cominciare a creare musica, ma senza suonare in prima persona uno strumento che sia uno e mantenendo tutta l'aleatorietà della musica concreta: il gusto dell'inatteso, del casuale, del previsto solo dalla sorte. Allora sei José Marino Malagnino e ti inventi il folle progetto "Psss Psss Pssss": vai in tour tra locali e festival, parti da Bari e arrivi a Barcellona e Novi Sad, prendi un tot di musicisti del posto dove arrivi, li metti su un palco e gli sussurri nell'orecchio cosa fare.
Risultato? Questi due cd: due ore e mezza di folli sperimentazioni talvolta stucchevoli, talora geniali; un enorme database di spunti musicali su cui sarebbe bello che lavorasse un vero musicista per tradurli in musica strutturata, sottraendoli all'aleatorietà del caso, che però è proprio ciò che Malagnino ricerca. Ci potrete trovare brani che spaziano da 0:45 a oltre 12:00, motivi alla Captain Beefheart, iterazioni minimali, reminescenze del Bolero di Ravel in salsa sudamericana, spunti free jazz su fondali tribali, Bruno Dorella, Xabier Iriondo, Daniele Brusaschetto e decine di altri musicisti che compongono un elenco lungo le due facciate di un A4. Alcuni brani sono davvero belli, come "Brumble-Brumble" e "L'Alligatore", superbe e lussureggianti colonne sonore di film mai fatti. Il primo cd è più ostico, il secondo più godibile. Ma la dimensione migliore in cui godersi il progetto è sicuramente il live. Se capita Malagnino nella vostra città, non perdetevelo.
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