Winter Severity Index s/t 2010 -

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Non sono anni felici, questi. C'è grossa crisi, la disoccupazione, gli scioperi violenti, i governi conservatori così lontani dalla realtà reale del popolo... No, non è per niente facile essere giovani al giorno d'oggi, senza la gioia e la fiducia nel futuro, anche la musica diventa scura, cupa, triste, come per esempio in questo ep che è il desolato specchio del malessere esistenziale che possono provare quattro giovani della periferia di Manchester in questo plumbeo 1980 e…

Sì lo so, sono una simpatica burlona. Rewind. O Flash Forward? Whatever. Le Winter Severity Index sono di Roma, e in questi sempre plumbei anni dieci suonano come se stessero facendo una seduta spiritica atta a evocare il mai troppo rimpianto Ian Curtis. Correndo il rischio di venire scambiate per una cover-band, talmente è filologico il tutto – suono, melodie, riverberi, voce cavernosa – però facendosi anche apprezzare per la sincerità con cui fanno – bene – solo quello che visibilmente amano davvero.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-27 00:00:00

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