Chi è Kerry Von Erich? Lo cerco in rete e scopro che è stato un campione di wrestling americano. Quello che importa di più, però, è che è anche il titolo della traccia d’apertura del nuovo album degli Es: sfarzose chitarre elettrificate e ritmo serrato segnano il ritorno della band trevigiana, a 12 anni da "MUSICA TEDesCA tric e troc". Questo però è solo l’inizio, perché “Tutti contro tutti portiere volante” è un album variegato, attraversato da molte idee a cui non sempre si riesce a stare dietro.
Cerchiamo allora di raccapezzarci. Un’ordinaria vena pop-rock attraversa alcune delle tredici tracce (“L’articolo The davanti a nome di band”, “Pardesora”) non lasciando particolari segni su chi ascolta, né per intensità, né per una spiccata musicalità. Un mood più leggero e vagamente naif sembra invece essere il marchio di fabbrica di altri pezzi: “Metà di metà”, “7.30 lunedì”, “Ex bambini buoni”, “La lingua sotto i denti”, “Un soldino per i tuoi pensieri” sono canzoni più riuscite, con una linea melodica che si fa seguire con facilità e che a tratti convince pure, su cui si muovono testi non particolarmente descrittivi, ma che ipnotizzano per una loro intrinseca musicalità. Ma non è finita qui, perché c’è posto anche per un pop più austero, introspettivo, verboso (“Sto benissimo”, “Virgola” “Lenzuola nuove”) e per qualche divagazione strumentale (“Air guitar”). Un groviglio di idee e spunti anche buoni, che, però, si interrompono troppo bruscamente, cambiano direzione e si diramano, perdendo l’occasione di trovare uno sviluppo più consapevole e originale.
“Tutti contro tutti portiere volante” è proprio come il wrestling: le acrobazie dei testi e la potenza di qualche colpo musicale ben assestato meravigliano, confondono, talvolta piacciono. Si sa, però, che tutto è già stabilito, che il finale è già scritto, che non c’è spazio per il guizzo di genio.
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