"I vecchi sono i veri punk". Può suonare come una giustificazione e come una provocazione post-moderna, la realtà è che si tratta di qualcosa che "sta accadendo" e il Caimano è qui per ricordarcelo. Il presente dimostra che anche il punk è ormai troppo decrepito per essere crepato da giovane. Ma il Caimano è qui anche per ricordarci che il punk è una parola di quattro lettere che viene etichettata un po' dappertutto ed è arrivato il momento di lasciar perdere con le definizioni.
Qui si macina hardcore che spinge così tanto da spostarsi oltre il cliché di un genere che non esiste se lo si lega esclusivamente ad un'estetica musicale. Testi curati - una perla rara quando si bazzica questo genere di suono - che esplodono in un magma rovente da cui zampillano scintille di post-hardcore mischiate a rock'n'roll malato e ruvido al punto giusto. Il tutto è ammorbidito con dolcezze melodiche qua e là e qualche gustosa invettiva da singalong ("Underneath the cover"). Le citazioni colte (Kafka, Melville) non hanno il sapore intellettualoide, tanto che sarebbe più corretto parlare di détournement: il "Processo" di Franz Kafka viene evocato dalle liriche ma è come se a impersonare il giudice fosse stato scomodato Henry Rollins in persona. Più At the Drive In che Black Flag , in ogni caso una boccata carica di ossigeno rispetto a quello che si ascolta di solito nell'italietta. Il tutto compresso in una mezzora scarsa che si trova all'interno di un gustoso vinile impreziosito da una confezione illustrata da Ratigher dei Superamici.
Provenienti da varie parti dello stivale e da diverse esperienze musicali (Ouzo , Ingegno) che negli anni hanno saputo mettere a ferro e fuoco tutto quello che c'era a tiro, i Cayman the Animal mettono assieme i pezzi di quella che potrebbe essere la migliore uscita discografica per quanto riguarda gli album che fanno tremare i muri e spingono allo stage diving.
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La recensione Too old to die young di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-08-30 00:00:00
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