Dalla Toscana con furore, i Grido de Rua giungono alle nostre orecchie con “El demo”. Sostanzialmente collocabili all’interno di quella grande famiglia che chiamiamo ‘ska-core’ (sezione combat ska), questi sei toscanacci ci propongono quattro canzoni fresche e divertenti. “Gran baldoria e impegno sociale”, la loro auto – definizione. E infatti, al contrario della tendenza stantia che abbraccia la musica della maggior parte dei nuovi proseliti di questo genere, la band ci offre una ventata salutare di ritmi in levare, di coretti ben cantati, di buone melodie e di ritmiche tutt’altro che paludari. Ovviamente nulla di nuovo o di eccezionale si intravede nei contenuti di questo disco, che però, in compenso, ha la possibilità di poter vantare una certa freschezza in ambito prettamente musicale.
Discorso diverso va invece fatto per la dimensione ‘combat’ della musica; l’impegno sociale, infatti, non è indossare la maglietta di Che Guevara e scrivere “Amerika” sui muri. Quello che i Grido de Rua credono sia una forma di solidarietà sociale, non è altro che un connubio sloganistico - e giovanilistico - di prese di posizioni politiche. E non che sia un male affermare con coraggio la propria posizione politica, perdio! Il problema, però, (ri)emerge quando tocchiamo il tasto dell’integrità intellettuale che un atteggiamento di questo tipo ha.
Se i Grido de Rua volessero compiere il passo verso una maturità più completa e più adulta, crediamo debbano fare attenzione a ciò che scrivono nei loro testi.
Buona fortuna.
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La recensione El demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-02-07 00:00:00
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