Caldobrado Prova altrove 2000 - Rock, Pop, Grunge

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L’immaginario di riferimento per i testi di “Prova altrove” è alquanto variopinto e trash: il peggio dei Timoria (sempre che ci sia un meglio), la spensieratezza delle sigle dei cartoni animati cantate dalla immensa Cristina D’Avena e un pizzico di quella attitudine kitsch (“…nuvole bianche di panna montata dove abita la fantasia dei poeti del passato…”??????) di un altro personaggio italiano di tutto rispetto: Pupo. I Caldobrado, forse, farebbero bene a dedicarsi a dei gorgheggi alla Cocteau Twins piuttosto che sprofondare in un simile dramma.

La musica per fortuna si assesta su dei livelli decisamente più alti, intrisa di un’invidiabile carica emotiva che si traduce in sollazzevoli melodie. Cinque canzoni in cui la tensione varia improvvisamente, spiazzando l’ascoltatore con dei cambi ben strutturati; in alcuni momenti i Nostri riescono persino a decollare (“Flauto” e “Sogno”) e allora è impossibile non rimanere coinvolti, forse per la capacità compositiva in grado di risvegliare i sentimenti più diversi, la dolcezza come la rabbia.

Accattivanti e essenziali, i cinque emiliani hanno un potenziale non indifferente su cui lavorare per crescere: mancano di scaltrezza non certo di qualità. Se dovessi fare un paragone mi verrebbe sicuramente in mente la semplicità degli Afterhours.

Un appunto sul brano che chiude il disco, “Welcome The Day”, l’unico in inglese: pensavo che la mia fosse una pronuncia indegna ma evidentemente c’è anche di peggio…

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La recensione Prova altrove di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-02-06 00:00:00

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