L'attacco di "No Real", la traccia iniziale, ci riporta dritti ad un periodo in cui gli arpeggi cacofonici si abbracciavano perfettamente con strofe sorrette dal puro rumore. Siamo a cavallo tra gli 80 e l'inizio dei 90, culla dell'alternative rock e del grunge del midwest statunitense. I WallFool attingono a piene mani da quel florido periodo con il risultato di cadere spesso nella citazione (se non nel plagio). E' come minimo rischioso, a maggior ragione se il cantato femminile non gode di nessuna peculiarità che potrebbe renderlo memorabile in mezzo al panorama di voci cloni di Amy Lee (Evanescence) o Cristina Scabbia (Lacuna Coil). Certo il risultato è efficace, ma per lasciare un segno ci vuole altro.
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La recensione Phoenix di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-09-30 00:00:00
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