Per chi non lo sapesse - e fino a poco fa nemmeno io - con i lumen si misura l'intensità di un flusso luminoso. Prima di descrivere questo EP di debutto - però - occorre partire da un presupposto: i Lumen - oggi - illuminano la "caldissima" città di Torino soltanto in potenza; in atto risultano soltanto un buon esperimento e il risultato di una creatività solida e con scopi ben precisi.
Il piatto iniziale è electro-pop condito da synth danzanti ("Lucilius"); a seguire il continuo fluttuare melodico di "Mondo cieco", i synth impazziti di "La mia città" e per finire il ritmo incalzante delle chitarre - a tratti shoegaze - di "Ekkert". La voce si distacca però dalle musiche e risulta poco legata ad essa; i brani non si insinuano con la potenza necessaria nella mente di chi ascolta e manca quel collante che renda l'EP un'unica e bella esplosione luminosa.
Questo debutto è ancora acerbo e ricco di elementi da "puzzle". Le buonissime idee che lo compongono, però, fanno ben sperare in una crescita che li trasformi in quello che possono - senza troppi problemi - diventare.
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