Ero a un concerto dei Melt Banana qualche mese fa e sono rimasto favorevolmente sorpreso del loro repertorio che abbandonava gran parte delle sperimentazioni per gettarsi a capofitto in un hardcore alla immediato e diretto come un pugno nello stomaco. In effetti dopo anni di rap-metal, di post-qualsiasi-cosa, di drum & bass, eccetera, eccetera, comincia a farsi sentirsi il bisogno di qualche sana e adrenalinica sfuriata hardcore a 300 km/h. Chi ha passato l’adolescenza preferendo “picchiare la testa contro un muro invece che riempirla di merda” - in ossequio ai Negazione - sa di cosa sto parlando.
Questa lunga divagazione è motivata dal fatto che ho provato la stessa nostalgia canaglia anche quando ho ascoltato la cover di “Fascist Pig” dei Suicidal Tendencies posta in coda a questo cd. Può far sorridere che da Sanremo, la città del festival, provenga un gruppo hardcore, ma i Datakill non hanno certo timori reverenziali nei confronti degli altri gruppi italiani del genere, dimostrando anzi di aver appreso appieno le lezioni in rabbia e durezza di Biohazard e Sick of It All. Il problema è che queste sonorità sono già troppo vecchie per suonare ancora fresche, ma non abbastanza per stimolare ricordi nostalgici. Il mio consiglio, per quel che può contare, è quello di lasciar perdere l’hardcore 91 e tuffarsi a testa bassa nell’hardcore 81. Ah sì, c’è un’altra cosa: la lingua italiana non è certo la migliore per il genere.
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La recensione L’odio (promo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-02-08 00:00:00
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