Forte di buone prove alle spalle e di esperienze importanti, come il warming up per il tour europeo dei Wolf Parade o l'aver diviso palchi con bands del calibro di Mogwai, il combo svizzero/canadese torna con un disco che è si cimento di maturità, ma anche dichiarazione di adolescenza eterna e di amore inconcusso per quella wave stupita (e a tratti disarmante) che ha caratterizzato la deriva sonica negli anni alle spalle.
L'innodica apertura di "Anthem of Hearts" mette a segno un ritornello che sa dragare nell'ascoltatore materia antica e sempre attuale - nella mistura tra Sonic Youth (middle '90) e Blonde Redhead. "I'll Die Rich at Your Funeral" suona come il perfetto manifesto weird, umorale e oscuro slow punk che incessantemente va dalle parti di Liars e che ritorna alle glorie math di June Of 44, o Slint che dir si voglia - la migliore rappresentanza del disco. Sull'onda di un video furbetto assai, facile d'ammiccamento e d'indubbia capacità hype, "Panico! This Is Love" è inaspettatamente pregno di una certa profondità noise, e può a tratti riecheggiare Young Marble Giants, Pylon o motteggiare colossi del post Punk (Roxy Music uber alles).
E' un bel disco, questo, con degli elementi al posto giusto, che ambisce legittimamente al suono personale e che però a tratti sfiora il manierismo: una maniera, diremmo sexy, di reinterpretare la pop music, rifunzionalizzandone sagacemente usi e costumi, ma attraverso una lente ancora lievemente sfocata.
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La recensione White Death Black Heart di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-07 00:00:00
COMMENTI (13)
SPACCA...
SPACCA...
Laciamo stare Giuliano Ferrara che mi fa schifo... hai ragione, non ho nessun motivo per strumentalizzare le tue parole, che sono chiare, come le mie.
Abbi pazienza, ma neppure il migliore Giuliano Ferrara arriva a strumentalizzare fino a questo punto... ma soprattutto non ne vedo il motivo...
E' semplice... dal tuo primo commento sembrava quasi che te la prendessi con gli utenti perchè non c'erano commenti per questo disco, e portavi a spiegazione il fatto che all'utente medio interessi solo il gossip. Il tuo commento quindi serviva solo a fare un po' di caciara, alimentare il gossip... perchè non ti sei limitato a commentare tu il disco con il tuo primo commento? A dare la tua opinione? Ad attirare l'attenzione su un disco che probabilmente la maggior parte degli utenti neanche sapeva che esistesse?
Anche perchè i commenti, dopo la recensione, sono arrivati.
(e cmq 'sti cazzi... questo rimane un gran bel disco, con tutto che é super ortodosso ma qui dentro ci sono canzoni suonate come si deve...)
Cesare, non ti seguo nel tuo ragionamento... io mi riferivo a voi lettori/ascoltatori, mica a quello che si sarebbe scritto in sede di recensione...
Bhè, in questa per esempio... leggiti il tuo primo commento e spiegami che bisogno c'era di lasciarlo prima che uscisse la recensione. Anche perchè non tutti hanno sott'occhio i dischi che vi arrivano in redazione.
Per quanto riguarda il gruppo, direi che sono molto d'accordo con la recensione.
La volta scorsa era stato ascoltato a fondo. Come sempre, d'altronde.
In che occasione, pliz...