Gran bel tiro questi Stag, formazione ligure votata completamente a quelle forme di metal che partono dai Sepultura e arrivano fino ai giorni nostri nella versione presentata da RATM e compagnia.
In questi casi la tendenza in voga é di liquidare la band in questione gettandola nel grande mucchio dei cloni nu metal che oggi invadono le vetrine di tutti i negozi di dischi. Voglio invece tenere un attimo da conto questa formazione, perche se é vero che l'originalità sta da tutt'altra parte, é evidente che questi ragazzi hanno una presenza artistica da non sottovalutare.
Gli Stag dimostrano di aver assimilato alla perfezione la lezione dei maestri americani, presentandone una rilettura piuttosto interessante e arricchita da una padronanza strumentale che dimostra il lavoro sincero e scrupoloso che stanno portando avanti questi ragazzi.
I cinque brani di Lifeless arrancano senza soluzione di continuità, scaraventando bordate ritmiche e serrati riff di chitarre su una base altamente melodica. Poggiandosi su una voce molto flessibile, in grado di grugnire e cantare, le composizioni scorrono all'insegna di un groove che a tratti diventa entusiasmante, pur scadendo di tanto in tanto nell'inevitabile e fastidioso limbo del gia sentito. Anche i testi in inglese scorrono piuttosto fluidi e convincenti, anche se in tal senso c'e' ancora da lavorare.
Lifeless é un lavoro intenso e immediato, in cui potranno trovare attimi di piacere tanto gli amanti del caro vecchio metal, quanto i baldi giovani invaghiti delle band nu metal.
Nonostante qualche limite dovuto principalmente all'inflazione dilagante nel genere in questione, gli Stag costituiscono una piacevole scoperta che in futuro potrebbe regalarci grosse sorprese se saprà lavorare a fondo per definire in maniera più marcata un proprio stile.
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La recensione Lifeless di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-02-10 00:00:00
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