Il prog metal è un genere ormai logoro. Il suo punto debole è che nonostante sia permeabile alle più svariate contaminazioni rischia di diventare in ogni frangente la parodia di se stesso. Patisce una storia costellata di virtuosismo transgenere e performance irripetibili.
Tenendo presente questa premessa è giusto approcciarsi ai Loreweaver nella maniera più obiettiva possibile: senza quel sensazionalismo secondo il quale - solo perché il metallo italiano ben ci rappresenta all'estero - ogni nuova uscita debba essere superlativa, ma anche riconoscendo un buon disco quando lo si incontra.
Quello che abbiamo per le mani è un lavoro certosino e pieno di competenza. Il sound risente delle solite e scontate influenze del genere, ma fortunatamente gode di una freschezza dovuta alla perfezione dell'esecuzione degli arrangiamenti, modellati in modo intelligente. Un buon disco che combatte su un campo di cloni per emergere, e ha le qualità per farlo. Ottime linee vocali, ottimi musicisti. Ve lo consiglio.
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La recensione Imperviae Auditiones di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-21 00:00:00
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