C'è un'opera di Banksy dove una signora si punta una pistola alla tempia e si fa esplodere la testa piena di farfalle. Carnesi potrebbe fare lo stesso. In "Ho poca fantasia" mette insieme "Cuccurucù" di Battiato e i Cure. Le melodie strane da una parte, le chitarre riverberate e la new wave dell'altra. Poi parte il ritornello - "E' un algoritmo lineare..." - si apre, quasi si libera, come se volesse alleggerirsi dell'intellettuale pesante e goffo che ti ha presentato all'inizio, figurati se non lo sa Lui di essere un ventenne complicato che scrive canzoni complicate. E allora dopo "un algoritmo lineare...", ci aggiunge "Signore mi porta un caffè?". Dadaismo insomma. Idem con "Moleskine", in tutta onestà in questo guazzabuglio di giochi di parole si finisce per non capire il senso di cosa dice (storia d'amore a parte). Ma termina con "Tutti poeti, tutti scrittori, tutti profeti e tutti bohèmienne".
Insomma, un po' si prende in giro. Figurati se non lo fa. E' il bello dei cantautori giovani, possono permettersi di scambiare iperbole per colpi di fulmine e aggiungerci una risata poco dopo. E va bene che tende al cervellotico, che si perde nei suoi labirinti di clichè; a vent'anni figurati se è un problema. Il più è trovare teste esplosive. E cazzo, lui sì che ce l'ha. Aspettiamoci di tutto, è il nome che più mi ha colpito in questo 2011.
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La recensione Ho poca fantasia EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-17 00:00:00
COMMENTI (5)
si!
bella nicolò ... quindi disco entro fine anno ??
bello, complimenti! Hai trovato dei ritornelli catchy molto fighi! :)
[:
gran bella notizia! attendo speranzosa! :)