Un disco di cantautorato spensierato, garbato e vario che stimola piacevolmente l'udito.
I varesini Max e le sue Mele si cimentano in un cantautorato spensierato e fresco, nel quale i testi sono descrizioni o considerazioni leggere e garbate, mentre la musica, per lo più allegra e spensierata, copre una gamma timbrico - cromatica varia, che stimola piacevolmente l’udito.
A differenza di molti colleghi che si buttano nella Canzone d’Autore, Max Peroni & Co, infatti, rifuggono temi impegnati o introspezioni cervellotiche, optando per liriche che raccontano storielle e situazioni semplici, i cui punti di forza sono la visione popolare e i ritornelli da cantare in doccia (vi sfido a togliervi dalla testa “Kalocagathos”!).
Se vogliamo cercare un difetto lo troviamo proprio in quella voce che ogni tanto fatica a reggere la nota ("Rimini") e che spicca eccessivamente sul resto del sonoro, pecca culturale tutta italiana.
“Che ne dici” è il pezzo pop e ben arrangiato che i Diaframma non hanno mi scritto, “La signora della spiaggia” è una narrazione delicata e suggestiva, “Storie di lago” è una ballata che risente dei ritmi in levare giamaicani e “Il bosco delle fragole” riprende l’estetica musicale della fine degli anni ’50; un disco vario, equilibrato e godibile.
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La recensione Intanto il tempo passa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-14 00:00:00
COMMENTI (3)
bella peruuuu!!!
bella peruuuu!!!
Grazioso!