Caravane De Ville Metropolis 2001 - Pop, Folk, Acustico

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Se oggi c’è un disco di folk ‘made in Italy’ che dovrei consigliarvi non esiterei a farvi il nome dei Caravane De Ville, gruppo del redivivo Giovanni Rubbiani, fino a qualche stagione fa chitarrista dei Modena City Ramblers e adesso leader di questo progetto che lui stesso ha messo in piedi cominciando dalla ricerca di una vocalist. E Sara Piolanti, arruolata dopo numerosi provini, sembra rispondere in pieno alle esigenze artistiche dell’ex Ramblers; la ragazza, dotata di una voce molto profonda e altrettanto espressiva, interpreta egregiamente le 13 tracce di un disco che tanto avremmo voluto fosse a firma M. C. R. (permetteteci di esprimere questo desiderio, anche se sappiamo riconoscere benissimo la differenza fra i due progetti).

Ma la realtà è un’altra, perché quest’opera contiene tutto ciò che Giovanni ha partorito lontano dai suoi ex-compagni d’avventura; e siccome il Nostro nutre - chiaramente - un debole per le radici irlandesi, imbastisce 13 canzoni che, a loro volta, si nutrono di quelle atmosfere. Al contempo però - e qui sta la qualità dei Caravane De Ville - non si rifugia nelle melodie ormai inflazionate del genere, ma cerca nuove soluzioni per contaminare la proposta con altri linguaggi musicali. Il risultato è di tutto rispetto, soprattutto perché una delle caratteristiche principali del progetto sembra essere quella della semplicità e, indirettamente, dell’umiltà.

Nessuno dei musicisti impegnati, infatti, è chiamato a fare cose impossibili ma solo ed esclusivamente a contribuire per il ruolo che gli compete; certo siamo ancora lontani dall’idea di gruppo che invece caratterizzava fortemente l’esperienza precedente di Rubbiani, ma si intuisce chiaramente che il progetto è ancora ‘in potenza’ e si può fare solo meglio. Soprattutto se le basi sono canzoni come “Canta per me”, “Mister Paco”, “Dodici colpi alle spalle” o “Vecchio Bernie”, tutti brani che pescano da quelle stesse radici dei M.C.R. ma che qui vengono rielaborate brillantemente.

Infine, la riuscitissima rilettura di “Clap hands” non può che essere l’ulteriore conferma della bontà di un prodotto a cui vi consigliamo di rivolgere le vostre attenzioni se siete in cerca di radici che credevate perse.

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La recensione Metropolis di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-02-18 00:00:00

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