Electropopcorn, ovvero: cosa accadrebbe se i Subsonica supervisionassero un album in cui i Lombroso suonano i Bloc Party
Se i Subsonica decidessero di supervisionare un disco in cui i Lombroso suonano i Bloc Party, probabilmente il risultato finale sarebbe molto simile a quello raggiunto dai Control V con il loro “Electropopcorn”. L'album si sviluppa su tre differenti livelli. Ritmiche sotterranee a tratti vintage. Sonorità d'oltremanica che riaffiorano in maniera irregolare ma interessante. Il tutto sovrastato dall'onnipresente influenza della band di Samuel e soci. L'episodio più significativo in tal senso è “Fuori da qui”, brano che non avrebbe sfigurato affatto ne “L'eclissi”, descrivendo nelle lyrics lo scenario di un'apocalisse urbana (“Parlo con te/ tra eclissi e fragole/ Fuori da qui tutto brucerà/ Il tuo pensiero fisso è nell'abisso che hai trovato qui/ tra amminoacidi e sogni illogici”). Una bella carica sovversiva pervade poi “Tutto il possibile”, che si avvicina al sound dei MGMT.
Interessante e originale la modalità di promozione dell'album. Una serie di finti annunci, in bacheche vere o virtuali, con cui una presunta band elettropop dichiara di cercare un batterista, astenersi perditempo. Componendo il numero di telefono (339-21122342, se volete togliervi lo sfizio), si riceve la risposta di una segreteria telefonica che fornisce informazioni sui Control V e l'ascolto in anteprima del singolo “Difenditi”. Guerrilla marketing, ma forse qualcosa in più: un tentativo di contatto con gli eventuali ascoltatori di un disco bello ma, a dire il vero, un po' freddo nel suo complesso. La band si fa perdonare con un regalo nascosto: la ghost track “Un segreto”, dolcissima electro-ballad e momento più alto dell'intero album.
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La recensione Electropopcorn di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-01 00:00:00
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