Il disco che ascolteremmo se Ligabue decidesse di scagliarsi contro il consumismo imperante.
“Non disturbiamo la televisione” di Maurizio Pirovano è un album che può vantare ottimi elementi compositivi, una buona band, artwork curato e tematiche interessanti, eppure la combinazione di questi fattori non è sufficiente ad ottenere un disco che generi particolari entusiasmi. Il motivo è presto detto: Maurizio Pirovano e i suoi musicisti, tecnicamente preparatissimi, non sono riusciti a dosare insieme alla propria specifica personalità le altre influenze fin troppo presenti (Ligabue su tutti).
I testi raccontano la polemica contro una società consumistica, quasi fossero una versione discorsiva di quei frammenti immaginifici a cui ci ha abituato Vasco Brondi, ed eredi al tempo stesso di alcuni scritti di Pennac contro i centri commerciali e contro l'omologazione dilagante. Ma una tematica così forte ha necessità di essere sostenuta da un'identità altrettanto solida o si rischia di cadere nel paradosso per cui un clone si lamenta dell'esistenza dei cloni.
Due episodi interessanti spiccano: “Scrivilo sui muri”, dove la band guadagna spazio, gioca, e restituisce un momento più vivace degli altri e la bella ballad “Tra la guerra e l'amore”. L'invito è quello a percorrere queste strade fino alla fine, alla ricerca di una dimensione più definita e personale, perché gli ingredienti buoni ci sono tutti, manca un bravo chef che li dosi a dovere.
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La recensione Non disturbiamo la televisione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-02 00:00:00
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