Parlare di questa formazione modenese è un po' un rischio, siccome l'esordio omonimo suscita diverse sensazioni; ascoltate più e più volte le 15 canzoni, rimane il dubbio se questi ragazzi possano aspirare a realizzare qualcosa che colpisca fino in fondo l'ascoltatore oppure abbiano già finito le loro cartucce.
La loro dipendenza dagli stilemi americani anni '90 è palese fin dalla prima nota, ma ciò non toglie e non aggiuge nulla alla loro proposta. Il problema, però, sta proprio in questo: le chitarre, l'uso della voce e tutto il resto non sembrano colpire per qualche inedito particolare, pur risultando piacevoli nel complesso. Ci troviamo così di fronte ad un altro giovane ensemble che non ha cattive idee da proporre, ma purtroppo non riesce a dar loro una forma tale da farle sembrare proprie.
I 15 brani presenti nel lavoro sono troppi, al punto che alla fine dell'ascolto non si capisce bene quale sia la cifra stilistica che contraddistingue gli Emily, cresciuti a pane e Billy Corgan (Maybe ed Estrange sono due delle tante tracce debitrici al leader degli Smashing Pumpkins); tuttavia, se provate a guardarvi intorno, il resto dei gruppi presenti nell'Italica nazione spesso ci propina minuti e minuti di mediocrità senza senso, mentre il quartetto di Modena alla fine ha buon gusto e alcune carte da giocare per il futuro.
Raccomando loro di provvedere a incidere la seconda prova discografica non ricorrendo all'hard-disk, strumento che rende le registrazioni 'cupe' impoverendole non poco per quanto riguarda l'aspetto della resa finale. Complimenti però per la confezione e la cura del booklet, aspetti spesso trascurati ma che alla fine risultano importanti per l'immagine della band.
---
La recensione Emily di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-08-01 00:00:00
COMMENTI