Un synth sospeso a metà tra l'ambient da rave degli Orbital e il funk da videogame di Joker; un ricamo di voci femminili tirate allo spasimo e voci maschili precipitate negli abissi, sostenuto da un groove di chiara matrice dubstep: è l'attacco di "Crying sun", prima traccia del mirabile "Wonder Ep" (nomen omen) di Unstable Compound, il momento del perfezionamento per il produttore siciliano dopo il precedente "Nebula Ep" su No.Mad Records.
L'epigonismo della migliore musica da club d'oltremanica, quella dei Burial e degli Skream, dei SBTRKT e dei Rustie, e delle altre leve che hanno cambiato le sorti di una musica elettronica evoluta - prima impantanata nel manierismo stantio di certa IDM, potrebbe in apparenza nascondersi dietro le pieghe di questa seconda prova: ma sotto a ogni scelta compositiva si percepisce il feeling delle cose buone che provengono dalle viscere di chi le crea.
L'espressiva "Move up", tutta costruita su un synth in frequenze medie che non ti lascia dall'inizio alla fine, la crepuscolare "Wonder", ancora punteggiata da voci stralunate avvolte in un synth inebriante, l'urbanità bladerunneriana di "City lights", spogliata di ogni umanità, infine l'atmosferica "Flower bud", compendio perfetto dello stile di Unstable Compound: tutto concorre a dare la certezza di avere fra le mani un prodotto frutto di una riflessione, di una gestazione, di un lavoro di limatura che, proprio per queste caratteristiche, può aspirare - a differenza di altre mediocri prove d'elettronica di casa nostra - al confronto con quei nomi noti che stanno contribuendo, passo dopo passo, a proseguire l'avvincente storia del cosiddetto hardcore continuum.
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La recensione Wonder Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-24 00:00:00
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