Spire di una psichedelia naif introducono il primo lavoro di questa stoner band torinese, ma subito spiazza la ferocia un po' azzimata di "The Hollow", che fa decollare questo disco, che fa di tradizione e slancio in avanti il proprio centro propusivo. Così, la schizofrenica "The Prison of Social Conformity" è il korniano esempio che lo sludge può ancora rifunzionalizzare se stesso con una certa residua credibilità.
"Showing Muscles", già dichiarazione d'intenti sin dal titolo, propone il suo washing-down tra nu metal e proto grunge ed è sicuramente tra gli episodi più riusciti del lavoro. Placebo e System of a Down duellano in "Sick", in una classica declinazione dello stop & go. In "Alice" arriva l'esigenza dell'italiano in fatto di liriche, ma francamente appare come incrinatura in un continuum per il resto apprezzabilmente omogeneo: al di là del suggestivo orrore declamato nei testi, il climax ne risente in negativo. A chiudere il cerchio sta "SBV", ossianico esempio contaminato d'industria, con ariose aperture e bella prova di feedback e armonia.
E' disco genuino, con una rosa di carte da giocare, ma anche con ampi squarci di miglioramento e una strada propria da trovare, per una voce che potrebbe rendersi necessaria nel panorama italico.
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La recensione To Those In The Eyes of God di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-26 00:00:00
COMMENTI (3)
Grazie davvero!
Bravi ragazzi, ho ascoltato pezzi su myspace e devo dire che mi avete davvero convinto! complimenti! Si sente una certa influenza "toollosa"...
L'album è scaricabile offrendo liberamente la cifra che si preferisce, anche 0, su thepott.bandcamp.com!