Avete presente quei film recenti sui supereroi sfigati? Quelle cose tipo "Kick-Ass" o "Super". Ecco, il disco di Valerio Millefoglie è da quelle parti. Prende dei personaggi improbabili, fa indossare loro la mantellina da supereroe, li illude che possano volare e poi li guarda sfracellarsi a terra. Senza sadismo, al contrario: sentendosi vicino come non mai alle loro esistenze.
"I miei migliori amici immaginari" riunisce storie di gente che non riesce ad arrivare. Non importa dove voglia arrivare, quello che conta è che non ce la fa. C'è il bambino che chiede al padre "come si diventa superstar", l'uomo conduttore elettrico che viene colpito da sette fulmini o "Il lottatore mascherato con gli occhiali", forse il più paradigmatico di tutti nel condensare le caratteristiche di questi amici immaginari. Loser, dropout, sfigati. A voi la scelta lessicale. Buona parte delle canzoni presenta personaggi di questo tipo, i pezzi rimanenti si concentrano sui sentimenti che questi supereroi falliti provano: la solitudine, l'invidia, la rabbia, il risentimento, il senso di tradimento. Tutte emozioni che segnano l'esistenza di loser, dropout, sfigati. O di potenziali serial killer. Di nuovo, a voi la scelta.
La parte musicale è appaltata a Massimo Martellotta (Calibro 35), che riesce a giocare con arrangiamenti fantasiosi sempre sul filo del pop. Tutto a posto? In teoria sì, se non fosse che "Conduttore elettrico della Virginia" l'ho ascoltato a notte fonda cinque anni fa, sdraiato sulla collinetta e disfatto, dopo il primo giorno del MI AMI 2006. E mi ricordo che "VM 18" era in un ep del 2007 insieme a "Il lottatore mascherato con gli occhiali". E poi mi ricordo anche che almeno altre quattro le ho sentite dal vivo, in concerti di quegli anni.
E allora si capisce che, nel tempo in cui un cantautore realizza un paio di dischi, Millefoglie ha continuato a girare intorno a questi pezzi, senza apportarvi cambiamenti sostanziali. Vuol dire che ci crede molto e che non voleva lasciarli andare via, senza che questi avessero un contenitore adeguato. Ammirevole, certo, però da ascoltatore la sensazione è anche quella di un blocco totale. Adesso che il cd è uscito per davvero, che ha una bella confezione e un booklet a fisarmonica molto curato, forse è il momento di andare avanti. E di scoprire altri personaggi che abitano questo immaginario surreale e malinconico.
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La recensione I miei migliori amici immaginari di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-27 00:00:00
COMMENTI (6)
questo non è un disco è un immaginario. non necessariamente amico.
grande!!
il lottatore mascherato colpisce ancora!! :[
disco splendido e pieno di poesia.
in fissa! bellissima la prima!!!
Meraviglioso.
Ma questo disco è un gioiello!!!!
mi piace a stecca!!!