I testi autobiografici e l’impiego di strumenti diversi sono il terreno fertile per giocare tra contaminazioni rock, country e quasi elettroniche.
I Lovespoon sono un quartetto di Ravenna e si giocano il destino del loro debutto in una mezz’ora. Questa cosa mi piace, credo che sia il tempo ideale per non tediare troppo l’ascoltatore sbagliato, ma anche per entusiasmare quello che riesce a cogliere le buone potenzialità di un nuovo lavoro. E se la giocano bene perché, pur mantenendo sempre le radici di un folk rock semplice e diretto, permettono incursioni di altro genere e stile, senza voler sembrare alternativi a tutti i costi.
Così suggestioni quasi elettroniche e psichedeliche lasciano largo spazio a passaggi country più intimi e acustici, un po’ alla Elliott Smith e detto questo non c’è bisogno di aggiungere molto altro. “Curly Love” è un buon pezzo per aprire l’album, grazie al suo ritmo messicano travolgente e “Boogie of my heart” spicca per la sua leggerezza e simpatia. Ma il vero capolavoro è certamente “Before you go”, vuoi perchè la chitarra e l’organo si contendono il ruolo di protagonista dall’inizio alla fine, vuoi perché qui si intravede più che altrove la vena autobiografica dei testi.
Rimane solo da svelare l’origine del loro nome, letteralmente un cucchiaio d’amore che, secondo la tradizione gallese, veniva regalato come pegno d’amore dal fidanzato alla sua amata. Al di là delle visioni romantiche, l’aspetto che davvero conta qui è l’artigianalità dell’oggetto, creato come pezzo unico, come a voler dire che anche la musica è un manufatto originale, creato dal nulla e intriso della propria esperienza.
"Lovespoon" è un buon album di intrattenimento, destinato a chi vuole avvicinarsi a gusti e sonorità inusuali e avvolgenti, e i quattro di Ravenna sono un gruppo che, dimostrando un pizzico di personalità in più, può avere la pretesa di arrivare lontano.
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La recensione Lovespoon di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-05 00:00:00
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