Dj Pandaj Destination Unknown 2011 - Elettronica

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La sensazione è che Dj Pandaj abbia lasciato che prevalessero le sue indubbie qualità di sound designer per il brand di turno, lasciando a casa il sangue

I raffinati gusti musicali di Dj Pandaj, nome noto nella scena hip hop e breakbeat da più di un lustro, si rifrangono come in un tetraedro nel suo nuovo album per No.Mad Records, "Destination unknown": da un lato le atmosfere da colonna sonora (la titletrack con il Bluebeater Cato Senatore), dall'altro l'hip hop strumentale à la Shadow ("Deep inside quietness" con il violoncellista Zeno Gabaglio); da un lato il jazz ("Vado giù", con una all-star composta da Ghemon, Saturnino, Henpy e A. Libretti), dall'altro il trip hop à la Massive Attack ("Out of the blue" con la vocalist Suz). All'eleganza dei gusti corrisponde il buon gusto della produzione, davvero di qualità e non soltanto per la presenza degli ospiti summenzionati (oltre ai quali citiamo in ordine sparso L'Aura, la rapper Vaitea, Ardimann Mc, il duo italiano Acusmatic Group, Frankie Hi NRG remixato da Ezra).

C'è tutto quello che ci dovremmo aspettare da un album sito tra quelle coordinate: inserti di scratch, sax, piano, percussioni, chitarre wah wah, contrabbasso, archi stesi sopra a solidi groove di batteria. Insomma, tutto un po' troppo come dovrebbe essere un album fortemente anni '90 ottimo come sottofondo per le vostre cene pseudo-impegnate tra amici. La sensazione è che Dj Pandaj abbia lasciato che prevalessero le sue indubbie qualità di sound designer per il brand di turno, lasciando a casa quel po' di sangue che manca all'ascolto del suo pur valido lavoro.

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La recensione Destination Unknown di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-25 00:00:00

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