Luisenzaltro se sono spose feriranno 2011 - Cantautoriale, Pop, Electro

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Alessio Luise si diverte con il linguaggio: scrittore, poeta e cantautore impegnato nel progetto musico-concettuale Luisenzaltro: sincretismo riuscito a metà.

Alessio Luise si diverte da sempre con il linguaggio: scrittore, poeta e artista/cantautore impegnato nel progetto musico-concettuale Luisenzaltro. Lo scorso anno pubblica "Se sono spose feriranno", confermando così una padronanza con la materia (la scrittura, ovviamente) notevole e originale. Cantautorato di respiro pop ed elettronica fusi e centrifugati con i corsi di scrittura creativa americani post Grande Depressione.

Luise ha talento, è colto, intelligente, sensibile, di grande preparazione e con un background di esperienze, vedi le varie pubblicazioni letterarie, non indifferente. Dunque, la sostanza c'è, è pulsante, abbondante. Il problema reale è la forma con la quale questa opulenza di contenuto viene restituita: ciò che non convince è proprio il significante, a voler tracciare un parallelo semiologico. Il significato sono appunto i testi, divertenti, ricercati, pieni zeppi di non-sense e di decostruzioni. Il significato sono i suoni, le atmosfere, curate e ben prodotte, in bilico fra la new-wave d'oltreoceano e quella nostrana, la tradizione italiana (eccentrico-alternativa) cantautorale e il synthpop. Da Alberto Camerini, saltellando fino a Manlio Sgalambro (Luise è laureato in filosofia), sfiorando il sempiterno Franco Battiato e giungendo in definitiva a Marco Castoldi. La sua (auto)biografia lo accosta a Cristiano Malgioglio e ad Alessandro Bergonzoni, io, rilancio depennando gli appena sopracitati e scrivo con inchiostro indelebile "Morgan".

Partendo dal presupposto che "Se sono spose feriranno" è un buon album, anche quando eccede di lirismo insensato oltrepassando i limiti e rasentando il demenziale, Luisenzaltro resta per il momento un secondo arrivato, purtroppo. Né emulo né discepolo, ma semplicemente un artista che non è ancora riuscito a divincolare e veicolare tutta la propria personalità, riproponendosi così in maniera fin troppo somigliante al leader dei compianti Bluvertigo, e non mi riferisco solo all'aspetto prettamente musicale.

"Se sono spose feriranno" è un disco non capace di proiettarsi in avanti. Annaspa, arranca per i molteplici livelli, spesso inconsistenti, di cui è composto. Se Luise concentrasse la sua intelligenza e il suo talento compositivo, smantellando quelle strutture apparentemente portanti, ma che al contrario fungono da barriere architettoniche, il suo lavoro, artistico e musicale, risulturebbe quanto mai felice e ispirato.

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La recensione se sono spose feriranno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-17 00:00:00

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