Siamo alle prese con una band che ha compiuto nel corso degli anni un’evoluzione stilistica notevole, soprattutto se pensiamo agli esordi vissuti con il monicker Lord Brummel. Si è passati dal un heavy di matrice neoclassica ad un sound maturo e complesso, che raccoglie svariate influenze, che vanno dal new metal per poi approdare all’industrial. Ecco allora che tra i pezzi di “Subterranean stories” aleggiano i fantasmi di Slipknot, Korn, Rammstein e Malmsteen! Si avete letto bene, parliamo proprio del 'guitar-hero' scandinavo, fonte inesauribile d’ispirazione per i due chitarristi, fulminati in più di un'occasione dalla classe della funambolica ascia svedese.
Non manca, nella musica degli X-Hells, qualche passaggio più deviato e morboso, che, inevitabilmente, mi porta ad accostarli ai Death SS di Steve Sylvester - e non credo proprio che sia un caso che il buon Steve si sia occupato della produzione di questo lavoro.
Tra i brani meglio riusciti del lotto segnalo l’opener “Theatre of pain”, sorretta da riff assassini e da un chorus facilmente memorizzabile, oppure le atmosfere cyber di “Kill the different”, all’insegna di suoni sintetici e sperimentali.
Un plauso quindi agli X-Hells, bravi nel combinare le nuove tendenze della musica (crossover e new metal) con i classici stilemi del true metal.
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La recensione Subterranean stories di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-03-05 00:00:00
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