Esaurito l’effetto sorpresa suscitato dall’esordio intitolato “I am you are”, i patavini Jennifer Gentle ritornano sulle scene con “Funny creatures lane”, dischetto che genera al sottoscritto sentimenti contrastanti in merito al giudizio definitivo. Si fa infatti molta fatica a digerire l’intero lavoro, forse perché, rispetto al precedente, ancora più zeppo di suoni, urla, rumori (e chi più ne ha più ne metta!); quasi che il quartetto avesse preso coscienza della gamma di soluzioni possibili da adottare e si fosse lasciato andare nell’opera di riempimento/imbottitura (!!!).
In realtà non va sempre così, perché il caos a tratti sembra avere regole (lievemente) ferree, e allora le canzoni assumono un andamento regolare e, oserei dire, piacevole per l’ascoltatore; mi riferisco a “Wondermarsh”, a “Oui, c’est moi!”, a “Floating fraülen” e in parte all’iniziale “My memories book”. Il resto, invece, è un campionario di ‘schiamazzi’ che in alcuni casi può anche risultare affascinante (“Logoweed” è un hit-single!), ma a volte risulta fin troppo slegato al punto che i quattro (volutamente? Penso proprio di sì…) lasciano il carro a briglie sciolte - come succede in “The stammering ghost”, nella successiva “Ultraviolet lady opera” e nelle due tracce finali che, perdonatemi, non riesco a capire (decifrare?).
La cosa singolare, però, è che l’ensemble, nonostante tutto, riesce ancora ad affascinare, solo che stavolta l’ascolto si fa più difficile e alla lunga il loro essere ‘freak’ sfianca paurosamente i timpani. Magari “Funny creatures lane” merita un numero maggiore di ‘play’ rispetto a quanti ne abbia gà concessi il sottoscritto, ma stento a credere che cambierò idea sul fatto che sia il classico album riuscitò ‘a metà’ per la sua complessità (a tratti) irrisolta.
---
La recensione Funny creatures lane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-03-06 00:00:00
COMMENTI