Nebbie, pioggia e nostalgia: i Lettera 22 suonano il loro rock cantautorale sfumandolo in tutti i toni del grigio.
L'immagine di copertina di “Contorno occhi” - disegnata dal sempre efficace Alessandro Baronciani – è un invito a osservare con attenzione e a vedere quello che si nasconde dietro il primo piano e tra le sfumature. La musica dei Lettera 22 sembra esprimere lo stesso concetto: apparentemente è un rock molto classico, quasi banale, ma se gli si offre più di una possibilità svela un'anima sì classica e tutt'altro che innovativa, ma anche attenta a non chiudersi in contorni troppo netti e tratteggiare con mano agile ombre e chiaroscuri.
Il profilo dominante è quello di un rock piuttosto viscerale, con qualche concessione alle divagazioni cerebrali post-rock (“Una parola”) e all'aristocratico distacco baustelliano (“Ore”), sempre infuso di uno spirito autoriale, che fa risuonare gli arrangiamenti di malinconie pianistiche insieme alle sfuriate chitarristiche, la voce di colori (anche troppo) drammatici e i testi di sofferenze esistenziali e citazioni – appunto – cantautorali (Le anime salve di De André in “Calibro ventitré”, il Georges Brassens di “Tennis club Ticà”).
C'è da dire che in alcuni momenti il mal di vivere è un po' troppo esibito e pare più che altro una posa adolescenziale: tralasciate, però, certe grossolanità (il metadone o la pioggia che cade copiosa, a sottolineare i tormenti interiori) restano canzoni coinvolgenti e l'impressione che i Lettera 22 siano un gruppo con qualcosa da dire.
---
La recensione Contorno occhi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-30 00:00:00
COMMENTI