"Lo stile predominante è il rock italiano ma dentro ci sono influenze rapcore, rock progressivo, metal, reggae, ritmi e suoni tribali e orientali. I gruppi da cui siamo stati influenzati sono Area, Timoria, Karma, 99 Posse, Rapsodia, Interno 17, per quanto riguarda l'Italia, e Alice In Chains, Nirvana, 311, Doors, Ravi Shankar per la musica straniera. Insomma, un cocktail di vari generi chiamato Empatia."
Serve altro? Boh? In effetti il demo proposto da questi cinque ragazzi friulani dimostra le infinite possibilità degli incroci musicali. Personalmente fatico a trovare elementi dei 99 Posse, ma per il resto le band che essi dichiarano come influenze ci sono tutte; mi stupisce il fatto che l'amalgama partorito dagli Empatia non pecchi di 'immaturità', considerando il fatto che sia un'opera prima.
Se devo essere sincero, già dal primo ascolto si nota un alto livello qualitativo, visto che i ragazzi sanno creare le giuste atmosfere (e mi domando come ci riescano stando assieme solo dal 1996). Peccato siano solo due canzoni, ma alla fine è meglio sentire poche composizioni che una serie di brani senza un filo conduttore.
Non mi rimane che augurare agli Empatia di continuare a credere nel loro progetto, in attesa che le nuove canzoni siano ai livelli del demo, in modo tale che il prossimo lavoro (magari di lunga durata) si caratterizzi per le stesse qualità: un sound maturo e una produzione professionale.
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La recensione Sogni/L'infinito cerchio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-06-16 00:00:00
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