Grosse novità in casa Granturismo. A partire dalla musica, un viaggio alle radici torride del rock con svisate lisergiche e qualche nostalgia latin
“Addio tristi lunedì”, nel 2007, aveva fatto balzare più di qualcuno dalla sedia, per mettersi a ballare quella bella murder ballad speed time, che apriva il loro omonimo debutto. Nel 2008 il video, nel 2009 Fabrizio Barbacci li vuole e li porta alla Live Global, per cui esce il primo album ufficiale “Il tempo di una danza”, costituito dagli otto brani dell’esordio più tre inediti.
Oggi Granturismo torna con questo Ep e diverse novità: non sta più con Live Global, a quanto pare per divergenze artistiche; e si presenta non più come band, ma definitivamente come alter ego artistico di Claudio Cavallaro. Quindi non più una formazione fissa, ma aperta, a seconda dei brani e delle esigenze che questi presentano: permane in tre pezzi l’ottimo chitarrista Vincenzo Vernocchi, già negli anni 90 coi Pulsar, rivelazione di una lontana primavera, e autore nel debutto dei Granturismo della splendida “Non sai più cosa inventare”; e fa capolino una vecchia conoscenza del sottobosco bolognese, Tommaso Tam, anche nella band che per ora accompagna Cavallaro dal vivo.
Ulteriore cambiamento, la musica. Che dal folk rock pieno di umori latin degli esordi passa a un rock primordiale dai climi torridi e in alcuni casi psichedelici, anche se l’amata vena melodica non scompare mai, vero traît d’union con il repertorio storico dei Granturismo. Registrato negli studi Dora Markus di Berlino, su consiglio di Anton Newcombe dei Brian Jonestown Massacre, “Cacciavite Nel Cuore Ep” mette in mostra un Cavallaro che a tratti sembra il figlio bastardo di Celentano, Finardi e del miglior Springsteen in acido.
Disco figlio di jam infuocate, mostra il lato migliore dei Granturismo, quella pulsazione rock così sexy da essere capace di sconfinare nella psichedelia lisergica più fattona (“La danza del mentre” ricorda molto “Inner Light” dei grandiosi Primal Scream). Se “Respira ora” è il pezzo più debitore del passato (ma anche il più debole) e farebbe felice il John Turturro di “Romance & Cigarettes”, il pezzo eponimo, nelle sue due versioni (quella iniziale e la ghost track "C.N.C. Sgabuzzino Demo Version"), evoca il fantasma di perdute “Sun Sessions” di Elvis in ipotetico trio con Johnny Cash e Roky Erickson. Se questo è il preludio al nuovo album, il 2012 ci porterà ottimi doni.
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La recensione Cacciavite nel cuore EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-09 00:00:00
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