Partiamo da un'importante premessa: secondo le aspettative (vedi alla voce "Stato libero di Litfiba" e il primo estratto "Squalo"), "Grande nazione" doveva essere il disco peggiore della storia della musica. Anzi, sarebbe stato molto più semplice preparare una bella stroncatura a priori, affinché il solito teatrino tra detrattori e fanatici si scatenasse proprio secondo le aspettative di cui sopra.
E invece cosa ti combinano gli indomabili Piero e Ghigo? Tirano fuori un album che a tratti si lascia persino ascoltare e solo in alcuni casi (il già citato "Squalo, "Anarcoide", "Elettrica", "Tutti buoni") genera sensazioni estreme di fastidio. A ciò aggiungeteci un Pelù che fa semplicemente il vocalist, disposto a limitare i suoi ululati giusto a qualche sporadico episodio, e degli arrangiamenti che quasi mai rasentano lo scandalo (per farvi capire, siamo lontani anni luce da quell'aborto mancato di "Infinito").
Certo, non illudetevi di essere di fronte ad una rinascita, perché se il tentativo della famigerata coppia di Via De Bardi è quello di riportare in vita tematiche e sonorità dell'epoca di "Terremoto", la sfida è persa in partenza. Soprattutto per quanto riguarda il versante delle liriche, probabilmente la cosa più indecente di questo disco; sia che si tratti di brani con sfumature socio-politiche ("Tutti buoni", "Brado", la title-track e "Anarcoide") o di classiche ballate ("Tra te e me", "Luna dark" e "La mia valigia"), il risultato non raggiunge mai il minimo sindacale. E non sprechiamo esempi o citazioni, perché vi invitiamo a rendervene conto direttamente, recuperando sul web i testi di qualche traccia (anche se il suggerimento è di partire dal punk-rock di "Anarcoide").
Qualcuno magari potrà obiettare che già all'epoca di "El diablo" i due si cimentavano con banalità del tipo "Sei bella, sei tonda, sei come la gioconda", ma nel 1990 avevano quantomeno il physique du role. Oggi, a distanza di oltre 20 anni, continuano ad essere la solita controfigura dei Litfiba dal sound muscoloso ed energico, ovvero il massimo che si riesce a ottenere quando mancano le idee e c'è una reunion in corso. Un po' poco per farci scrivere "Bentornati".
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