Personalmente penso che la bassa e la bassissima fedeltà siano un bene necessario (e qui generalizzate a piacere…).
In fondo a chi interessa la riproduzione perfetta? Neanche le fotocopiatrici sono oggetti fedeli. Tanto meno possiamo esserlo noi.
E’ con spirito positivo e aperto, quindi, che affronto questo demo degli Skoda, duo (Giacomo e Stefano) proveniente dalla provincia di Sondrio, coadiuvati dall’amico Cello alla batteria e mixer (sembra una battuta? Non lo è!).
Il gruppo è dedito ad un ‘elettro-pop-lo-fi’ (appunto) chitarroso. Hanno delle discrete idee melodiche i ragazzi, e questo viene fuori soprattutto nei primi pezzi; drum-machine, chitarrina in saturazione e tastiere giocattolo fanno da base alle voci sguaiatelle ma anche giustamente fredde (da elettronica tedesca) dei nostri.
Per un paio di coordinate, le influenze stanno fra Depeche Mode e Stereototal (soprattutto questi ultimi), sonorità sixties e dance ’80 (Thompson Twins?). In mezzo a tutto ciò, i pezzi più riusciti di sicuro sono “Internet”, con una voce discretamente annoiata, campanelle sintetiche e chitarra, “Alzheimer”, anche se gli Air potrebbero denunciarli (a me comunque il plagio piace, non preoccupatevi), “Radon” e “Brickbar”, tributino a Stereototal e Doors (?). “Emtivi italija”, poi, non è un granchè, però sarebbe interessante sentirne altri in italiano.
Il cd finisce con brani lunghi che fanno scemare l’attenzione, fra bassissima fedeltà (“Casiotone”) e esercizi di pitch shifting (“Cerca di frenare gli impulsi” non è male ma forse lega a stento con il resto, specie nella posizione in cui è stata inserita).
In definitiva carini questi Skoda che, considerato l’ambito estetico scelto dal duo, mi sembra un bel complimento. Magari qualche idea più pazzerellona e un migliore studio del prodotto finito potrebbero fornire risultati anche migliori.
Ah…il flyer con cut-up…carino anche quello…si!
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-03-14 00:00:00
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