Duri, energici, cazzoni. Ma dopo l'ep d'esordio ci si aspettava qualcosa in più. Delusione parziale.
L’avrei voluto avere sottomano ai tempi delle superiori, un gruppo come i Fast Animals and Slow Kids. Questa loro sana cazzonaggine mi ricorda di quando, sull’autobus, si giocava a fare i punkabbestia e l’autista, incazzato nero, iniziava ad abbordare le curve a più di 100 all’ora. Ci sarebbe stata predispozione naturale, sarei andato a nozze con quelle ballonzolanti linee di chitarra, col fascino di un performer come Aimone, con la furia e la strafottenza di certe soluzioni ritmiche. Li avrei discretamente amati, e se te li avessi fatti ascoltare, magari durante l’intervallo passandoti la cuffia destra che faceva sempre ‘crrr’, avrei sperato che gli occhi ti brillassero di punk, e implorandomi avresti detto ‘dammi questa roba’.
Ora, con un paio d’anni in più sul groppone, le cose funzionano in maniera diversa, e forse non è solo colpa mia. Nel senso che un disco come “Cavalli” non riesce a stupirmi fino in fondo. Non mi butta dalla sedia, né tantomeno mi fa tenere il repeat 4-5 volte di fila. E soprattutto non mi ritrovo a fischiettare o cantare le canzoni, e questo per un disco prettamente punk rock credo sia un po’ una pecca. E dispiace ancora di più a pensare che i pezzi hanno un gran tiro, sono costruiti in maniera eccellente (considerato anche il fatto che è un esordio) e loro hanno gli occhi vispi e felici di chi si diverte a suonare. Però, onestamente, il tutto non và aldilà della soglia del ‘carino’.
Riallacciandomi al discorso di prima, lo ascolti da preso bene, ti dici ‘cazzo che fighi questi’, però, dopo la fotta del momento, il giorno seguente difficilmente te ne ricorderai. È un discorso che a tante band andrebbe bene, ma che ai FASK non vorrei associare. Non ci si deve dimenticare del fatto che sono esplosi dal nulla nemmeno un anno fa, hanno conquistato gente come Appino degli Zen Circus (che qui sta alla produzione) e hanno un seguito abbastanza numeroso per essere agli esordi. E poi live sono una vera bomba, hanno personalità da vendere ed è una goduria vederli. Per questo, mi permetto di dirmi insoddisfatto da questo disco.
In realtà mi aspettavo un ulteriore balzo in avanti dopo l'ep d'esordio che li aveva lanciati. Invece è come se tutto fosse rimasto pressapoco uguale: ai pezzi forti come "Cioccolatino" e "Lei" se ne sono aggiunti giusto un paio ("Copernico" e "Nervi"). Gli altri non convincono, e regalano poco e niente. Alla grossa attitudine che hanno di base devono secondo me aggiungere un po' tutto il resto: ampliare il tiro, essere capaci di lasciarti qualcosa in più. È un debutto, spero di ricredermi in futuro.
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La recensione Cavalli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-16 00:00:00
COMMENTI (18)
Poi,alla faccia degli intoccabili,gli zen sono il gruppo in Italia che suscita più odio nei detrattori.Sul forum del mucchio ci sono offese e minacce quasi da denuncia.
Questa cosa che sono i cocchi degli zen e' un po' triste come concetto e molto italiano.Gli zen hanno visto un gruppo di ragazzi giovani.Gli sono piaciuti,gli hanno prodotto il disco e se li sono portati in tour.Cosa c'e' di male?Se sei un gruppo conosciuto che fa i sold out,giustamente vuoi far conoscere a più gente possibile il gruppo nel quale credi.Non capisco cosa ci sia di male,voi non lo fareste?A volte mi sembra che si debba criticare sempre e comunque.E non e' il fatto che sono intoccabili.La recensione degli zen e' scritta con il dente avvelenato,la storia dell'italiano che ha rotto i coglioni e' un po' ridicola.Io non sono per le dietrologie,ma mi e' parsa davvero "poltica" la stroncatura.Poi rockit ha giustamente il diritto di scrivere quello che vuole ed il fatto che tutti abbiano incensato nati per subire non vuol dire che non possa non piacere,i gusti sono soggettivi.
sto ascoltando il disco e mi piace. e mi piace pure la recensione.
mi ricordano vagamente gli "eater" una giovane punkband del 77' ma forse non c'entra nulla.... si dal vivo saranno coinvolgenti, e come potrebbe essere diversamente con questa attitudine e questi testi ammalianti ( il loro riferimento non e' mica Vic Chesnutt ....) una musica di facile presa specie per i piu' giovani anche ben congeniata ma..... non mi sento di dissentire con M.Farno, manca la sostanza l'anima la rabbia che deve caratterizzare questo genere di cose, e' ben confezionato e forse questo e' l'errore...... e poi basta con sto sparare al recensore ! se non volete essere giudicati non pubblicate altrimenti..... ( ps. ODIO IL TERMINE "SPACCANO" !! BASTA !! )
Recensione VERGOGNOSA!
e aggiungo solo:
lo streaming del loro disco su rockit ha quasi 500 mi piace mentre questa recensione solo 6. fatti due domande..
certe recensioni lasciano quantomeno perplessi:
incoerente, elogia il tiro e poi dice che deve migliorare il tiro. addirittura parla di canzoni che non rimangono in testa!! ma lei è un tormentone!! così come copernico, gusto, o cioccolatino!! e poi dove siamo al festivalbar che le canzoni si giudicano dall'orecchiabilità???
inoltre che è sta cazzata che visto che sono prodotti dagli zen sono intoccabili?? secondo te "acanestri" la gente è pagata dagli zen per difendere i gruppi da loro prodotti? chi se ne frega di chi li produce, i fask spaccano il culo e il disco è una ventata d'aria fresca che ci voleva proprio in italia, l'hanno capito tutti.
non mi resta di dire grandi ai fask, continuate così, io il disco sono andata a comprarlo e lo adoro, l'importante è l'affetto che vi da la gente e ai vostri concerti è sempre un delirio!!
allora, partendo dal presupposto che i gusti sono sempre gusti ti dico che:
-se in un disco di undici canzoni 6 o 7 canzoni (per me sono piu ma è soggettivo) sono una bomba, non mi sembra di certo un brutto disco.
-gli zen non sono per niente intoccabili ma sembra assurdo vedere un bell'album come nati per subire recensito bene da praticamente TUTTI trattato a pesci in faccia da rockit solo perchè "l'italiano ha stufato"..ma dai sù di che parliamo??
stessa cosa vale per i fask, mi sono letto un pò di recensioni in giro per il web e sono tutte entusiastiche, anche da siti autorevolissimi, non per questo anche rockit lo deve essere però permettimi che un minimo fa riflettere questo trend di andare controcorrente a tutti i costi.
-in ogni caso chi come me li difende a spada tratta non lo fa perchè sono il gruppetto del momento ma perchè spaccano il culo e di gruppi così in italia della loro età ce ne sono pochi davvero.
Io sono perfettamente d'accordo con Marcello, invece. E dissocio da david_stooges quando dice che Rockit stronca gli album "per forza".
Basta con questa storia che certi gruppi sono intoccabili e gli altri no - e con questo mi rifersico principalmente agli Zen circus piuttosto che agli Animali Veloci.
Ho iniziato ad asoltare i FASK più o meno un anno fa e da loro mi aspettavo un disco con il botto. Invece, aldilà dei pezzi dell'ep ed un altro paio, questo album a me risulta piuttosto piatto. E sti gran cazzi se dal vivo sono una bomba. Questa è una recensione del disco e a quello deve attenersi. Rimango dell'idea che sti quattro ragazzi siano forti, che abbiano tutto il tempo e le armi per dimostrare di saper fare roba cazzutissima e allo stesso tempo devastante. Difenderli a spada tratta solo perché alcuni di voi li considerano una "new sensation" mi sembra scontato e penalizzante per la band stessa.
pazzeschi