Un disco nato e cresciuto in questi anni ’10, con Minnie’s e Ministri come figure di riferimento. La maturità, però, deve ancora arrivare.
Figli illegittimi (e non riconosciuti) nati da un rapporto fra i Minnie’s e i Ministri. Chitarre tirate e veloci, melodie orecchiabili, una buona dose d’ironia e l’attitudine “di chi non sta alle regole”. Un pargolo di disco, sbocciato e cresciuto in questi anni ’10, ancora in cerca di una strada da percorrere o, per meglio dire, di una più giusta e personale identità da indossare. “Arsenio”, “Golem” e “Gola", oltre a risentire dell’influenza delle due band milanesi già citate, soffrono del complesso da gruppo pop che “gioca” a fare il punk-rocker. Il singolo “Farfalla” e “Il più famoso triangolista svizzero” invece, rendono omaggio alla poetica Verdena, periodo rabbia e tormento post-adolescenziale.
Le componenti di originalità e di difficile etichettatura scarseggiano e i brani sorprendono davvero raramente. Ciononostante, la loro genuinità consegna al progetto la corretta inclinazione in termini di futuri miglioramenti e progressi. In “Charles" si percepiscono grande passione ed energia, ma occorre assolutamente rivedere e correggere alcune sezioni, dagli arrangiamenti alle parti vocali, a tratti davvero inavvicinabili. Insomma, l’aspetto sonoro-formale risulta piuttosto noioso e monocorde. Peccato perché alcuni spunti “letterari” (contestualizzati all’interno di un prodotto pop-rock come questo) sono interessanti e sarebbe curioso seguirne gli sviluppi. Verrà il tempo della maturità e del perfezionamento anche per i Gioaccardo. Per adesso, la bocciatura resta.
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La recensione Charles di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-12 00:00:00
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