Sonorità indie, cantato radiofonico e un po’ sdolcinato. Un ep che ad essere carini può definirsi “ibrido”, a esserlo meno “paraculo”.
Discreto talento melodico, un paio di coretti catchy, qualche cucchiaio di melassa di troppo. Questa la sensazione che resta dopo l’ascolto di "Seliano", il debutto dei campani Radio In Technicolor. Un ep che, a essere carini, può definirsi “ibrido”, a esserlo meno un po’ “paraculo”. Con la voce molto fuori nel mix, versi con inversioni ed elisioni antidiluviane ("nel ciel vedi il colore, oppure il sapor della parola tu non vuoi"), liriche tra l’introspettivo e lo sdolcinato ("la tua ombra cerca il sole/ha trovato l’amore nel Signore/cosa che tu hai dimenticato oppure parte l’aereo se ne va/portando con sè le mie ingenuità/insieme a lei vanno via/lontano da qui/e io solo piango, piango/con il cuore a metà"), il bersaglio a cui si punta è più che altro radiofonico.
Non ci sarebbe nessun problema a riguardo, se non che i Radio In Technicolor si definiscono “indie-beat” e nella parte strumentale qualcosina del genere ce l’hanno (i synth e le chitarre in particolare, si ascoltino ad esempio “Impossibile da ricevere” e “L’eco del silenzio”). Il risultato è un’operazione buona per MTV all'inizio dei Duemila, con un sound troppo edulcorato per piacere ai rockettari ma non abbastanza diretto e/o nazionalpopolare per interessare i grandi network. Sarà fondamentale per il gruppo capire bene a quale pubblico rivolgersi, prima di entrare nuovamente in studio.
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La recensione Seliano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-02 00:00:00
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