Club Voltaire About The Surface 2011 - Rock, Indie, Alternativo

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Una rilettura quasi filologica dei canoni del brit-pop ma col giusto pizzico di freschezza

Appena attacca "I'm loving you" l'istinto rimanda subito ai Beatles: troppo facile penserete, ma sfido ognuno di voi a non ritrovare i tratti distintivi di una delle tante canzoni dei 4 baronetti. Così come nella successiva "Next" non potrete non accorgervi che siano i Supergrass a fare capolino, non tanto quelli degli esordi bensì quelli dell'album omonimo. Scomodati questi due nomi (e ovviamente ce ne sarebbero tanti altri, dagli Jam di Paul Weller ai soliti Oasis dei fratelli Gallagher), non servono comunque molti altri appigli per tracciare le coordinate sonore dei Club Voltaire, italiani solo per caso (un po’ come gli Inland Sea, Mandrake e Ocean Cloud, giusto gli ultimissimi di una lunga serie) e praticamente devoti alla british-music come poche altre band dello Stivale.

Le loro canzoni sembrano infatti una rilettura quasi filologica di quei canoni, ma sorprende allo stesso tempo la (relativa) freschezza compositiva nel tentativo di riproporre suoni e atmosfere riconducibili a precisi punti di riferimento, siano essi temporali piuttosto che geografici. "About the surface" ne è il risultato, ovvero 7 tracce in cui la band si racconta senza strafare, preferendo giocare di rimessa in gran parte delle situazioni. Peccato solo che nelle uniche occasioni in cui si tenta la giocata ben articolata ("On your shoulder" e "On the floor"), il risultato non è esattamente all'altezza delle aspettative, siccome il quartetto finisce per assomigliare ad una copia sbiadita dei Kooks. E con "Sense of breeze" non va molto meglio, trattandosi di canzone deboluccia con qualche buona intuizione nella parte centrale.

Sia chiaro, non stiamo smentendo quanto scritto nelle battute iniziali, bensì stiamo ribadendo che c’è ancora molto da lavorare per poter andare fin lassù e giocarsela alla pari. I Club Voltaire possono farcela  solo se non si accontenteranno di ricoprire il ruolo di gregari, visto e considerato che anche la concorrenza interna ci sembra (per fortuna) decisamente agguerrita.

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La recensione About The Surface di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-29 00:00:00

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