La sensazione è di aver a che fare con la semplice evoluzione di una buona cover band
Dovevo aspettarmelo: prima o poi l'opportunità di risentire certe canzoni si sarebbe ripresentata. Mi riferisco alla dozzina di tracce dei senesi Ucronìa, ovvero il classico lavoro le cui sonorità sono in bilico tra il rock degli Scorpions e la vocalità di Pelù, senza però disdegnare a tratti un upgrade verso lo stile dei Negramaro. Insomma, la solita ricetta figlia degli anni '80 più brutti e riproposta oggi senza una sola idea originale a corredo.
Non basta infatti saper scrivere canzoni sulla base delle proprie influenze, ma sarebbe gradito dar loro un'anima, risparmiando magari qualche riff per concentrarsi tanto sulle liriche quanto sugli arrangiamenti. Perché qui la sensazione è di aver a che fare con la semplice evoluzione di una buona cover band, che a un certo punto ha avuto uno scatto d'orgoglio e ha tentato un salto di qualità. Peccato che le composizioni originali non si facciano apprezzare per l'ispirazione, visto che ci sembrano i classici esercizi di stile in cui un buon chitarrista - innamorato di certo hard-rock - alterna le sue performance con quelle di un altrettanto bravo vocalist. Prendete ad esempio "L'uomo migliore" e la successiva "Ogni domenica", ovvero le due facce di una stessa medaglia: entrambe confezionate per un ipotetico passaggio in radio (ma non sono le uniche del lavoro con queste caratteristiche), ma nella seconda l'arrangiamento vira sulla cattiveria, provando a ricalcare il modello de "La preda" dei Litfiba.
In sostanza nulla da segnalare sul fronte delle "cose nuove"; solo l'ennesima formazione, anche tecnicamente dotata, che però non sposta di un solo centimetro il grado di coinvolgimento di coloro che ascoltano.
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La recensione Destinati dentro a un circo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-10 00:00:00
COMMENTI (1)
italiadimetallo.it/recensio… IDENTICA A QUELLA LI' SOPRA, EH???!!!!! Mah.....????