Un disco stoner-metal con la giusta dose di tiro e cattiveria ma a cui non guasterebbe un filo di personalità in più
La giusta dose di cattiveria, la giusta dose di tiro, la giusta dose di revival anni ’90. Qualcosa dei Faith No More, qualcos’altro dei Kyuss, quel tanto che basta dei Metallica per compattare un suono già potente di suo. “Golem” è un disco che comprende nove canzoni di cui non si può dire male, questo è certo. Attacca subito forte con lo stoner-metal della title track, e col riff alla Josh Homme di “Pew”. Si prosegue fino a “Green Nuts” e “Loud Nine”, più lente ma non meno aggressive.
I Loud Nine non sono troppo derivativi, ma nemmeno si fanno notare, almeno fino alle ultime due tracce. Strano, di solito il meglio lo si mette all’inizio, invece qui viene lasciato alla fine: “RIP”, col suo ritornello di grande impatto e l'asse ritmico che viaggia all'impazzata e “Dark side of me”, che mette insieme batteria e chitarra in maniera grandiosa (ed è sempre un rischio quando si gioca con i tempi composti). Sovrappongono un bel cantato, una struttura non monotona e ottengono finalmente la quadratura del cerchio.
In futuro consiglierei di proseguire su questa linea e osare di più, giocare di sponda invece che esercitarsi con i cerchi tondi, perfettamente tondi. E l'ostinata ricerca della perfezione il più delle volte ti porta su strade già battute e quindi poco personali. Manca un guizzo di originalità e il gioco è fatto.
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La recensione Golem di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-04 00:00:00
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