In tempo di (sopravvalutati) progetti gotan che sembrano suscitare unanime consenso di critica e pubblico (forse?) solo perché d’importazione, Mr. T-Bone, altrimenti in forza agli Africa Unite come trombonista, esordisce con il suo raffinato progetto solista, tutt’altro che vicino ai ritmi che da sempre caratterizzano la musica del ‘gruppo madre’. Certo, il reggae compare qua è la - e d’altronde la produzione artistica è co-firmata da Madasky -, ma “That’s it” piuttosto si ciba (soprattutto) di soul, di rhythm ‘n’ blues (che non significa errenbì!), di ska e di swing; un po’ meno di funky, tango (che mischia brillantemente col dub quando rilegge “Libertango” di Astor Piazzolla) e salsa.
Ma detta così potrebbe sembrare che il Nostro scriva canzoni secondo ‘compartimenti stagni’, incasellando i pezzi a seconda dei generi. In realtà la qualità di questo lavoro sta proprio nella capacità di Mr. T-Bone di miscelare sapientemente i generi, naturalmente ove possibile, per poi stilizzarli secondo la cifra che lo caratterizza.
I risultati sono sorprendenti, quasi da fare invidia a gruppi/artisti più affermati che troppo spesso rileggono pedissequamente il filone musicale in cui si identificano o, peggio ancora, tentano il crossover senza dosare gli ingredienti. Gigi De Gaspari, invece, indovina 11 tracce che vi sorprenderanno per freschezza e semplicità, dove la carta fondamentale per la riuscita del progetto si chiama ‘groove’. E le perle qui dentro sono molte, dall’iniziale “Take care” fino a “My darling”, passando per “First class” e “Lonesome road” e la già citata “Libertango”.
Insomma, “That’s it” mantiene forti legami con la tradizione, ma rivela anche una personalità eclettica che fino a poco fa conoscevamo solo come figura di secondo piano, almeno stando alla disposizione sul palco. Da oggi, però, non potrete più ignorare artisti del genere: sarebbe un vero peccato considerarli solo per i ruoli che ricoprono altrove…
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La recensione That’s it di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-03-27 00:00:00
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