A conti fatti, sulla mia scrivania giaceranno almeno 20 cd che meriterebbero sicuramente di passare davanti alla recensione del demo dei Bludinvidia. Ma preferisco non osservare le regole e concentrarmi su questi sette pezzi perché, e mi dispiace dirlo, non li digerisco. Allora ho pensato: ci scrivo su e forse riesco a chiarirmi le idee. Il problema, però, è che se faccio fatica a digerire, evidentemente c’è qualcosa di pesante che mi è rimasta sullo stomaco.
Avrete quindi capito, senza molti giri di parole, che questo “Nell’aria” proprio non mi piace, pur non essendo deplorevole; il fatto è che da una band che a suo tempo (il 98?) era riuscita a far breccia nei cuori di qualche discografico - e anche di qualche direttore artistico di tv musicali - ti aspetti qualcosa di più di 7 brani messi in fila su un cd senza una identità specifica. Tutte le canzoni, infatti, orbitano intorno alla stessa tematica ‘pop’, ma nessuna di queste ti rimane appiccicata addosso. E, criticatemi se sbaglio, una canzone ‘pop’ deve almeno lasciarti un motivetto in testa; qui, invece, non succede nulla di tutto ciò, senza considerare che almeno 3 canzoni (“Television man”, “Baby sitter” e il pessimo funky di “Non è abbastanza”) proprio… ti rimangono sullo stomaco!
Il resto sono sterili tentativi di individuare un ‘nord’, quasi che i Bludinvidia avessero perso l’orientamento (a proposito di s.o.s….). E la cosa ancora più paradossale - e che fa venire i nervi - è che i ragazzi non sono alle prime armi, ma hanno già almeno un lustro di esperienza alle spalle.
Per finire, quindi, consiglio loro di ritrovare l’ispirazione dei tempi migliori e solo allora tornare in studio, sempre che non sia io ad aver bisogno di un digestivo forte e che faccia effetto al più presto.
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La recensione Nell’aria di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-03-29 00:00:00
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